CAMBIARE LEADERSHIP NON BASTA PER CAMBIARE LE COSE

Cambiare tipo di leadership per sopravvivere. Questo l’imperativo delle aziende oggi. Ma a cosa serve un leader inclusivo, gentile se tutto intorno a lui resta uguale?
La risposta è: a nulla.
Per cambiare davvero passo non deve mutare solo il tipo di management ma anche la cultura e l’organizzazione aziendale e del lavoro. Per fare spazio a un leader sensibile, se si vuole cambiare modello di leadership e se ne vuole vedere il beneficio, occorre insomma agire su tutte le dinamiche aziendali.

Cambio di mindset


Come ha scritto Riccarda Zezza sul Sole 24ore:  «I “vecchi” leader non hanno avuto bisogno di dare: non gli è stato chiesto di vedere i bisogni e la realtà degli altri. Questo ha preservato la loro energia, che non si è aperta all’ascolto. Se i nuovi leader devono “sentire” di più, per quegli stessi canali deve passare anche energia in entrata, o finiranno presto con l’avere “il serbatoio vuoto”». Occorre insomma un nuovo tipo di potere con la consapevolezza che:

1) La capacità di far crescere gli altri si basa su una relazione che deve diventare paritaria. Quindi chi dal leader si aspetta una guida deve a sua volta far emergere la propria adultità, fino a prendersi cura dei propri leader.

2) Un leader non basta per cambiare il sistema: se non si agisce sulle dinamiche intorno a lui/lei, ne verrà cambiato o alla fine, si esaurirà e uscirà dall’azienda.

E purtroppo, se un buon leader lascia, non è lui/lei a perderci, ma l’azienda, che grazie alla sua leadership sarebbe potuta diventare un posto migliore.

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