CI VUOLE UN SANO SELF EMPOWERMENT

Self empowerment è tra le soft skill più richieste dalle aziende, ma esattamente di cosa si tratta? In pratica è la capacità di avere un approccio innovativo, creativo e proattivo alla risoluzione dei problemi e delle sfide che affrontiamo quotidianamente. Il tutto partendo dalla  consapevolezza  delle proprie capacità, conoscenze ma anche dei propri limiti. Perché è su questi che bisogna lavorare per avere maggiore fiducia in sé stessi e quindi autostima, due elementi strettamente legati tra di loro e fondamentali per intraprendere percorsi di crescita, sia personali che professionali.

Per Julian Rappaport, psicologo americano, che ha introdotto il concetto di empowerment nel mondo della psicologia e del lavoro, l’ emancipazione professionale è un processo che porta ad avere maggiore controllo della propria vita con un effetto positivo, sia per l’individuo sia per la collettività.

Avere una buona consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza  è infatti i primo passo per poter sviluppare quelle skill che possono avere un effetto positivo su alcuni partuucolari aspetti della nostra formazione, come il time management, la negoziazione, il team working e la leadership.

Per cambiare dobbiamo prima di tutto metterci in discussione

Focalizzarsi su questi aspetti oggi è più che mai strategico. Il contesto di mercato attuale, infatti, ci spinge a prendere in mano le redini della nostra carriera in prima persona e ad agire per restare competitivi sul mercato del lavoro.

Bisogni, aspirazioni e valori devono prendere la forma di un obiettivo, che va sostenuto e perseguito con costanza attraverso azioni mirate ed efficaci.  Ma prima di tutto dobbiamo capire cosa vogliamo, in quale direzione vogliamo muoverci e questo possiamo farlo solo facendoci delle domande, trovando il tempo per riflettere sul percorso professionale fatto finora, su quello che siamo diventati nel tempo, sui nostri obiettivi futuri e su quali competenze dobbiamo lavorare per poterli raggiungere.

E’ vero, definire obiettivi chiari e perseguibili non è certo facile: ma se già sappiamo cosa ci piace e cosa no, se ci ascoltiamo, identificare il punto di arrivo – che può essere un cambiamento interno o esterno all’azienda o un avanzamento di carriera – sarà meno difficile.

Basta lamentarsi, agiamo

Per intraprendere questo percorso è però importante avere l’atteggiamento giusto. Spesso ci lamentiamo, vorremmo cambiare vita ma in concreto non facciamo nulla per raggiungere il nostro target. Se la vita professionale non ci soddisfa pienamente è importante porsi in maniera positiva davanti al problema e soprattutto agire. I cambiamenti fanno indubbiamente paura, come tutti i nuovi inizi, ma sono anche un’opportunità per continuare a tenere allenata la nostra professionalità e attiva la nostra carriera.

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