Cari Colleghi
CIDA ci comunica il testo del messaggio inviato dalla CEC (Confederazione Europea Manager cui FIDIA, attraverso CIDA, aderisce) ai Presidenti della Commissione Europea, del Consiglio Europeo, del Parlamento Europeo, dell’Eurogruppo e della Banca Centrale Europea sulla grave crisi sanitaria ed economica che i cittadini e le imprese europee stanno vivendo.

Riportiamo di seguito il testo tradotto del messaggio.

Colgo l’occasione per augurare a voi ed alle vostre famiglie una Pasqua la più serena possibile in queste circostanze così difficili, utilizzando questo riposo forzato per accumulare le energie necessarie a riprendere, appena sarà possibile, con più coraggio e determinazione le nostre attività.

Gianfranco Bennati

 

messaggio CEC traduzione (originale in inglese)

Cari Presidenti,

CEC European Managers si rivolge a voi come Voce rappresentativa di un milione di manager proveniente da 17 Paesi dell’UE. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e il nostro sostegno alle misure che è necessario prendere a livello europeo per far fronte alla crisi. L’Europa sta lottando contro la più grave pandemia degli ultimi 100 anni, registrando nel contempo il maggior numero di vittime. Simili episodi si sono già verificati in precedenza: possiamo vedere come hanno modellato economie, segnato sviluppi politici e sociali. Questa volta, l’UE è presente come un quadro di cooperazione. Le nostre Istituzioni hanno dimostrato la loro capacità di reagire e garantire le funzioni di base. L’UE, durante l’emergenza sanitaria in corso, è stata in grado di mantenere aperto il mercato unico, garantire il rimpatrio ai cittadini dell’UE, e sostenere l’Euro sul mercato finanziario globale per fornire fondi di soccorso.

Molto presto a questa emergenza seguiranno però drammatiche conseguenze.

  1. Sta emergendo una crisi umanitaria, sia alle frontiere dell’UE sia nei Paesi più lontani, che esploderà del tutto quando la povertà e il sottosviluppo incontreranno il Covid-19. Inoltre, si può notare come il degrado democratico si stia diffondendo nei Paesi in cui la regola della legge ordinaria è sospesa a favore dalle leggi autoritarie di emergenza.
  2. La crisi socio-economica sta già toccando profondamente i nostri Paesi, lasciando cicatrici che rischiano di essere molto più dolorose e durature delle (tragiche) conseguenze sulla salute. Centinaia di migliaia di aziende sono state costrette a interrompere le loro attività, licenziando i lavoratori e preparandosi a una contrazione economica a spirale che non lascerà intatto alcun settore. E anche se in questa fase ad essere particolarmente preoccupate sono le PMI, sarà solo una questione di tempo prima che ad esse seguiranno anche le aziende più grandi. Nel definire la reazione comune alla crisi economica, prevediamo che le Istituzioni europee agiscano con coraggio, ispirate da due semplici assunti: che nessun Paese europeo, benché abbia le sue finanze pubbliche in regola e il suo sistema produttivo solido, può considerarsi immune agli shock che verranno e alla solidarietà finanziaria tra i Paesi. Far parte di un mercato comune è una necessità economica prima che a questione di dovere morale.
Siamo fiduciosi che vengano identificate quanto prima misure efficaci, proporzionate e tempestive e contiamo sul rapido sostegno di tutti gli Stati membri per consentirne l’attuazione delle stesse. Occorre identificare una strategia di ripresa futura incentrata sulla sostenibilità, che acceleri la transizione verso nuovi modelli di imprese capaci di generare una minore tensione socio-ecologica. In questo processo, le parti sociali sono essenziali: rappresentando gli attori della ripresa economica, sono nella posizione migliore per sapere cos’è lavorare e cosa no.

La forza lavoro manageriale può fornire ulteriori informazioni, grazie alla funzione di costruzione di ponti che i manager svolgono tra le due parti del settore e la loro capacità di parlare a entrambi.

Quando arriverà il momento della ricostruzione sarà cruciale dotarsi di una buona e forte leadership, basata sulla capacità di guardare oltre, prevedere scenari futuri e immaginare le conseguenti risposte politiche.
Le persone che rappresentiamo, manager e professionisti che lavorano in tutti i settori, quotidianamente si confrontano con questo compito nella loro vita professionale, prendendo le giuste decisioni – e ancora di più in tempi di crisi – per garantire che le aziende possano prosperare nel rispetto dei bisogni comuni e delle generazioni future.
In questo periodo così speciale, i valori di competenza, responsabilità, lungimiranza e prospettiva – valori che identificano i manager – saranno altamente necessari. Circostanze eccezionali come queste richiedono misure mai viste prima e una cooperazione senza precedenti tra le politiche degli imprenditori e tutte le altre parti della società interessate. Siate sicuri che i manager europei saranno lì, pronti a svolgere il loro ruolo in questa sfida storica.Grazie mille per l’attenzione.
Cordiali saluti
Ludger Ramme – Presidente CEC Eurpean Managers
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